Anche per l'autunno-Inverno 2015-16 è forte il
legame di Sabrina Persechino tra architettura e
moda che propone, come leit motiv della
collezione, insolite decorazioni arabeggiante
alla maniera del Muqarnas , attraverso intrecci
di velluti in seta e fili di metallo, anima di
tessuti da arredamento. Sulla passerella sfilano
abiti realizzati con orditi di design di interni
lavorati e realizzati ad hoc per dare vita ad
outfit da giorno, cocktail e da grande soirée.
Prosegue anche il tema multiculturale, già
affrontato con Creuset (S/S 2015), in una
collezione carismatica e portatrice di un forte
messaggio di armonia ed equilibrio tra etnie
diverse.
La scelta cade sulla Cappella Palatina di
Palermo, dove Ruggiero II fece riversare le
migliori espressioni culturali delle tre
principali etnie allora prospicienti nei suoi
domini siciliani: arte e architettura europea,
siciliana e islamica . La cupola, il transetto e
le absidi sono interamente decorate nella parte
superiore da mosaici bizantini, tra i più
importanti della Sicilia. Il mosaico con
superficie più o meno disomogenea e sfaccettata è
pensato per essere osservato alla luce tremolante
delle candele.
Così, le magnificenti arcate ogivali suggeriscono
le austere forme degli abiti e delle
cappe-mantello nei colori zaffiro, mentre
l'innesto in pianta della cupola, eretta sopra le
tre absidi del santuario, suggerisce gli ampi
abiti in rosso.
E l'effetto disomogeneo e sfaccettato delle
decorazioni viene ricreato nella nuove proposte
colori che spaziano dal bianco argento della
madreperla, al blu zaffiro passando attraverso il
rosso e l'immancabile oro bizantino .
COLORI
Bianco: simboleggia la divinità. E' il colore
delle vesti dei discepoli durante gli inni sacri.
Per la sua assenza di colorazione, appare vicino
alla luce stessa. Simboleggiare luce, gloria e
potenza divina. E in questa collezione Sabrina
Persechino arricchisce di luce il bianco, diventa
argenteo e lunare e ne carica il significato con
le forme degli abiti che riprendono la casula che
proprio nei secoli XIII e XIV assume una forma
più ridotta che non copriva più alcuna parte
delle braccia. Così gli abiti sono coperti di un
paramento, quasi sacrale, lineare, luminoso,
elegante.
Blu: simboleggia la trascendenza per tutto ciò
che è terrestre e sensibile. E' un colore molto
incisivo, usato spesso per rivestire l'intradosso
degli archi e per contornare figurazioni. E così
le mantelle arcate e strutturate definiscono e
inquadrano la figura umana di zaffiro e argento
brunito, con decori arabeggianti tessuti dai fili
metallici.
Rosso: simboleggia le parole "incandescenza" e
"attività"; quindi alla potenza del suo
irradiamento si unisce una forte aggressività. Il
rosso è il colore in assoluto più attivo, il
colore che si impone e che si manifesta in questa
collezione con le ampie forme delle tre absidi
che si intersecano.
Oro: Prestigio, illuminazione, saggezza. Le
forme pure e rigorose degli abiti in oro
manifestano la solennità ed eleganza estreme. Le
baschine marcano la vita e avvolgono il collo
riproponendo l'effetto delle corone regali.
legame di Sabrina Persechino tra architettura e
moda che propone, come leit motiv della
collezione, insolite decorazioni arabeggiante
alla maniera del Muqarnas , attraverso intrecci
di velluti in seta e fili di metallo, anima di
tessuti da arredamento. Sulla passerella sfilano
abiti realizzati con orditi di design di interni
lavorati e realizzati ad hoc per dare vita ad
outfit da giorno, cocktail e da grande soirée.
Prosegue anche il tema multiculturale, già
affrontato con Creuset (S/S 2015), in una
collezione carismatica e portatrice di un forte
messaggio di armonia ed equilibrio tra etnie
diverse.
La scelta cade sulla Cappella Palatina di
Palermo, dove Ruggiero II fece riversare le
migliori espressioni culturali delle tre
principali etnie allora prospicienti nei suoi
domini siciliani: arte e architettura europea,
siciliana e islamica . La cupola, il transetto e
le absidi sono interamente decorate nella parte
superiore da mosaici bizantini, tra i più
importanti della Sicilia. Il mosaico con
superficie più o meno disomogenea e sfaccettata è
pensato per essere osservato alla luce tremolante
delle candele.
Così, le magnificenti arcate ogivali suggeriscono
le austere forme degli abiti e delle
cappe-mantello nei colori zaffiro, mentre
l'innesto in pianta della cupola, eretta sopra le
tre absidi del santuario, suggerisce gli ampi
abiti in rosso.
E l'effetto disomogeneo e sfaccettato delle
decorazioni viene ricreato nella nuove proposte
colori che spaziano dal bianco argento della
madreperla, al blu zaffiro passando attraverso il
rosso e l'immancabile oro bizantino .
COLORI
Bianco: simboleggia la divinità. E' il colore
delle vesti dei discepoli durante gli inni sacri.
Per la sua assenza di colorazione, appare vicino
alla luce stessa. Simboleggiare luce, gloria e
potenza divina. E in questa collezione Sabrina
Persechino arricchisce di luce il bianco, diventa
argenteo e lunare e ne carica il significato con
le forme degli abiti che riprendono la casula che
proprio nei secoli XIII e XIV assume una forma
più ridotta che non copriva più alcuna parte
delle braccia. Così gli abiti sono coperti di un
paramento, quasi sacrale, lineare, luminoso,
elegante.
Blu: simboleggia la trascendenza per tutto ciò
che è terrestre e sensibile. E' un colore molto
incisivo, usato spesso per rivestire l'intradosso
degli archi e per contornare figurazioni. E così
le mantelle arcate e strutturate definiscono e
inquadrano la figura umana di zaffiro e argento
brunito, con decori arabeggianti tessuti dai fili
metallici.
Rosso: simboleggia le parole "incandescenza" e
"attività"; quindi alla potenza del suo
irradiamento si unisce una forte aggressività. Il
rosso è il colore in assoluto più attivo, il
colore che si impone e che si manifesta in questa
collezione con le ampie forme delle tre absidi
che si intersecano.
Oro: Prestigio, illuminazione, saggezza. Le
forme pure e rigorose degli abiti in oro
manifestano la solennità ed eleganza estreme. Le
baschine marcano la vita e avvolgono il collo
riproponendo l'effetto delle corone regali.
Sabrina Persechino sceglie i gioielli firmati Cristiana Perali.
In perfetta sintonia con la filosofia di questa collezione, vengono presentati monili che escono dai canoni usuali della gioielleria e che hanno una loro particolare costruzione "architettonica" e composizione di materiali completamente attinenti a questo progetto di Sabrina Persechino.
In perfetta sintonia con la filosofia di questa collezione, vengono presentati monili che escono dai canoni usuali della gioielleria e che hanno una loro particolare costruzione "architettonica" e composizione di materiali completamente attinenti a questo progetto di Sabrina Persechino.
Bracciali di tessuto in acciaio con elementi decorativi bruniti. Collari con cilindri di madreperla che ricordano antichi rivestimenti murali. Bracciali in ebano e foglia di oro dalle forme geometriche molto essenziali e femminili. Elementi provenienti da antiche decorazioni di abiti orientali. Perle interpretate nelle fogge più diverseŠŠ
Il Muqarna_ (in arabo: ______) è un espediente decorativo proprio dell'architettura orientale, originato dalla suddivisione della superficie delle nicchie angolari raccordanti il piano d'imposta circolare della cupola con il quadrato o il poligono di base, in numerose nicchie più piccole.
Si diffuse in tutto il mondo islamico a iniziare dal XII secolo e venne usato, oltre che nelle cupole, in volte di ogni tipo, in nicchie di portali, come elemento di raccordo tra parete e cornice, e fu realizzato in pietra, mattoni, stucco, legno o ceramica.
Maupassant definisce la Cappella Palatina di Palermo «il più bel gioiello religioso sognato dal pensiero umano», proprio perché in essa si attua, tradotto in termini visivi, la fusione dei molteplici caratteri diversi di cui la Sicilia era formata: l'europeo, il siciliano, il bizantino, l'arabo.
La scelta dei colori è stata compiuta proprio tramite lo studio delle Èikóna, forte elemento di immagine e apparenza, oltre che di rappresentazione sacra. L'icona infatti trasmette un particolare messaggio teologico per mezzo del linguaggio iconico che è espresso dai colori utilizzati.
Si diffuse in tutto il mondo islamico a iniziare dal XII secolo e venne usato, oltre che nelle cupole, in volte di ogni tipo, in nicchie di portali, come elemento di raccordo tra parete e cornice, e fu realizzato in pietra, mattoni, stucco, legno o ceramica.
Maupassant definisce la Cappella Palatina di Palermo «il più bel gioiello religioso sognato dal pensiero umano», proprio perché in essa si attua, tradotto in termini visivi, la fusione dei molteplici caratteri diversi di cui la Sicilia era formata: l'europeo, il siciliano, il bizantino, l'arabo.
La scelta dei colori è stata compiuta proprio tramite lo studio delle Èikóna, forte elemento di immagine e apparenza, oltre che di rappresentazione sacra. L'icona infatti trasmette un particolare messaggio teologico per mezzo del linguaggio iconico che è espresso dai colori utilizzati.
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